NEW ENTRY.
La volta scorsa vi ho presentato le femminucce e questa volta tocca ai nuovi maschietti. Anche qui un vasto assortimento. Uno avrei dovuto presentarlo lo scorso anno, ma ahimè il tempo scarseggiava. Altri due sono delle vecchie conoscenze di quando ancora non scrivevo, almeno non pubblicamente.
Una cosa è certa: con queste new entry ne vedremo delle belle.
IL GRAMMATICO.
Quarta elementare. Genitori stranieri.
Volenteroso, simpatico. Gli avevo fatto da baby-sitter un'estate. Suo fratello è stato il primo bambino da pannolini che ho guardato.
Lo scorso anno ha sentito di aver bisogno per i compiti, anche perché in terza si comincia a studiare e magari i genitori stranieri non sempre sono sicuri sulla lingua e quando sua mamma gli ha chiesto non ha avuto dubbi: voleva me.
Così abbiamo cominciato. Lui è il poveretto che si mette la sveglia al sabato mattina per fare con me i compiti del fine settimana.
La sua specialità: la grammatica.
Rarissimo nei ragazzini stranieri. Ma anche in tanti italiani e anche un po' meno ragazzini.
Il migliore su quella materia. Pochissimi errori: non sbaglia una H, non perde una doppia. Un drago di analisi grammaticale. Verbi, nomi, aggettivi per lui non hanno segreti.
Un modo di leggere che mi fa morire. Le D sembrano delle T, le G dolci diventano delle C dolci, le B delle P. La lettura, però, è scorrevole.
Ogni sabato mattina mi aspetta con il caffè e qualche dolcino sul tavolo, dolci spesso tipici della sua terra di origine.
Se per puro caso sua mamma mi dice due parole in più, lui se ne esce con:
- Allora! Stiamo lavorando qui!
Un vero numero. Anzi, un vero sostantivo.
I GEMELLI.
Se il Grammatico è un numero questi due sono un'intera commedia.
Li avevo seguiti in prima elementare, poi per scarsità di incastri di orario ci eravamo persi. Quest'anno, nell'anno dei cambiamenti, mi hanno richiamata e siamo riusciti a incastrare.
Durissima fare i compiti con questi due monelli. Non per scarso impegno o mancanza di volontà, ma perché è fisicamente impossibile stare seri.
Entro in casa e già sghignazzano sotto i baffi.
Non per mancanza di rispetto, anzi.
Arrivo e sono già pronti con i libri sul tavolo e con tanto di quaderno di brutta con qualcosa già fatto prima del mio arrivo da farmi correggere.
Sono così. Allegri. Ridanciani.
Sgridarli? Dopo un minuto a loro viene da ridere e io gli vado dietro.
Sono un fumetto. Un cartone animato.
Degli stalker senza ritegno: ogni volta che vado sanno che foto ho messo sullo stato di whatsapp e si ricordano anche la didascalia.
A volte per poco non si menano per rispondere prima dell'altro.
Quando finisco sono stanca morta, ma mi diverto come con pochi altri.
A volte fanno delle uscite. Qualche tempo fa, ad esempio, abbiamo studiato i moti della Terra e mi hanno...
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