1. 25 aprile

    By FranPoppins il 25 April 2020
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    25 APRILE.


    So che può non sembrare esattamente un argomento a tema, ma come sapete non faccio la baby-sitter ai neonati ma aiuto anche ragazzini a fare i compiti.
    Negli ultimi anni la storia deficita un po’. Soprattutto alle elementari la storia contemporanea è stata completamente esclusa perché negli ultimi anni non so chi abbia deciso che i bambini sono “troppo sensibili” per certi argomenti. Ecco quindi che mi trovo a passare l’intera terza elementare sulla preistoria, l’intera quarta sui (maledettissimi) sumeri, che hanno inventato tutto loro e dopo due anni di fila che mi trovo a studiarli con più bambini contemporaneamente mi stanno anche un po’ sulle scatole. In quinta a stento si arriva all’impero romano.
    Da che ricordi io, noi almeno “Il Diario di Anna Frank” lo si leggeva e comunque dalla quarta in poi si iniziava a fare qualche accenno in occasione delle ricorrenze.
    Io non dico che debbano proiettare “Schindler’s List” a bambini di otto anni, ma il capitolo dell’incontro tra i due bambini de “Il bambino con il pigiama a righe” o un brano del sopracitato “Il Diario di Anna Frank” si potrebbe anche fare.
    Ultimamente poi sono nati diversi cartoni animati per spiegarlo in maniera il più soft possibile.
    Un paio di anni fa una scuola in cui lavora una delle mamme dei miei ragazzi è stato usato questo supporto del cartone animato ma pare che qualche mamma abbia chiamato in direzione che il figlio era tornato a casa traumatizzato, aveva pianto tutto il giorno e non aveva dormito. Mi sarebbe piaciuto andare a ispezionare la collezione di videogiochi di questo sensibilissimo pargolo.
    Ora mi sono dilungata un attimo su argomenti che riguardano il giorno della memoria perché forse è l’argomento di storia contemporanea che ha più alternative per ragazzi, ma la ricorrenza del 25 aprile dovrebbe essere tenuta altrettanto in considerazione dal momento che è Festa Nazionale e che si sta a casa.
    Vogliamo che arrivino alla terza media convinti che il 25 aprile sia il Natale di primavera? Magari anche noi. Anche perché con la testa che hanno in terza media magari non gliene frega nemmeno niente.
    A tal proposito vi voglio raccontare di quella volta che mi sono trovata a dover trovare le parole per spiegare ai Fratelli Terribili questa ricorrenza.
    All’epoca avevano sette e nove anni, quindi mi sono trovata a dover misurare un minimo le parole.
    Un pomeriggio proprio intorno a questo periodo eravamo andati al parco. Mentre stavamo tornando alla macchina siamo passati davanti alla caserma dei carabinieri e attaccato al cancello c’era un mazzo di fiori con la fascia tricolore.
    Il più piccolo che nota tutto mi chiede:
    - Fra, come mai c’è quel mazzo di fiori? È morto qualcuno qua vicino?
    - No, è perché l’altro giorno era il 25 aprile.
    - Perché che giorno è il 25 aprile?
    - È il Giorno della Liberazione.
    - E perché che festa è?
    Ho chiesto al più grande se per caso le maestre a...

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  2. Informiamoci un po'

    By FranPoppins il 18 April 2020
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    Dato che il periodo è un po’ scarso di aneddoti dal momento che siamo tutti in quarantena ho pensato che potrei parlarvi un po’ del lavoro della baby-sitter. Potrebbe risultare un articolo un po’ nozionistico e meno personale degli altri, ma non posso tartassarvi fino alla fine della quarantena su quanto mi manchino i ragazzi per cui ho pensato a qualcosa di alternativo.
    Prometto che cercherò di non far mancare un tocco personale a quello che scriverò. Oggi faremo un po’ di storia del lavoro di baby-sitter e parleremo di quali sono le mansioni che le spettano.


    INFORMIAMOCI UN PO’.


    BABY-SITTER: in italiano BAMBINAIA. È una persona che si occupa dei figli di altre persone. Se ha anche una funzione educativa è detta TATA.
    L’attività si svolge solitamente presso l’abitazione delle famiglie che richiedono il servizio.

    Un po’ di storia.


    Nel XIX e inizio dei XX secolo la posizione era conosciuta come nurse cioè infermiera ed era, com’è tuttora un mestiere strettamente femminile. Questo perché in origine alla donna assunta sarebbe spettato anche allattare il bambino, tale ruolo era conosciuto come nutrice.
    Nelle grandi case delle ricche famiglie “l’infermiera” era un membro anziano del personale di servizio e aveva la responsabilità di una serie di stanze chiamate allora “scuola materna”.
    Molte rimanevano nella stessa famiglia per anni e hanno cresciuto generazioni di bambini, per questo venivano spesso ricordate con grande affetto e tenute in grande considerazione rispetto al resto del personale di servizio.

    Oggi quello della baby-sitter è un servizio spesso svolto per bambini fino a tre anni in sostituzione dell’asilo nido. In questo caso le mansioni sono quelle di accudimento materiale come dar da mangiare, lavare e mettere a dormire.
    Devo dire che a me così piccoli non sono mai capitati. Mi è capitato di guardare bambini alla sera e di doverli mettere a dormire leggendo loro una fiaba, ma erano sopra i tre anni.
    Tra l’altro in quell’occasione una sera mi hanno chiesto di leggere loro “Il Re Leone” e la voce del pappagallo Zazu è stato uno dei miei momenti di maggior successo con tanto di richiesta del bis.
    Può però esserci bisogno della baby-sitter anche per bambini più grandi, in questo caso alla mansione dell’intrattenimento si aggiunge anche “l’aiuto compiti”.
    A questo proposito vi svelo che il termine aiuto compiti non lo posso soffrire. In particolare quando lo vedo scritto sugli annunci di chi propone il servizio mi sale l’orticaria. Sarò antica, ma da maestra mancata quale sono preferisco il termine “supporto studio”. Probabilmente più che tata mi sono più vicina all’istitutrice.
    Una cosa che mi pare utile sottolineare è che non è implicito che la baby-sitter debba svolgere le faccende domestiche che non sono strettamente legate all’accudimento del bambino.
    A me non è mai stato r...

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  3. Pasqua...fai da te

    By FranPoppins il 11 April 2020
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    PASQUA...FAI DA TE.



    Questo sarà un articolo particolare. La situazione è particolare. Da raccontare c'è poco. Nonostante tutto però gli auguri di buona Pasqua li voglio fare e l'articolo a tema non poteva mancare.
    Vi ho raccontato che non c'è mai stato un Natale e un compleanno senza che io e i bambini ci scambiassimo regali. Bene, penso sia inutile precisare che non c'è mai stata Pasqua senza uova. Certo, le più economiche per poterle comprare per tutti, anche per i ragazzi più grandi.
    Quest'anno che fare? Rassegnarmi a una Pasqua senza uova perché sto facendo compiti in videochiamata con meno della metà dei bambini?
    Beh, se vi siete anche solo chiesti se mi sono rassegnata, in questi 8 mesi di blog non avete imparato a conoscermi.
    Non potevo lasciare i miei ragazzi senza sorpresa e mi serviva qualcosa per occupare i pomeriggi di quarantena, così ho comprato un sacchetto di ovetti di cioccolato e ho sfruttato la mia esperienza da animatrice di laboratorio creativo approfittando anche della quantità di rotoli di carta igienica che, con l'aiuto anche di qualche amico di famiglia, ho accumulato durante l'inverno.
    Ho realizzato per ognuno dei bambini una piccola sorpresa fatta a mano. Ovviamente a tema pasquale e con i loro colori preferiti e questa settimana al ritorno dalla spesa settimanale ho fatto delle piccole tappe lasciando fuori dalle case di ognuno la piccola sorpresa.
    Ora ve le mostro.


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    occhialuto e sobrio per il più grande dei Fratelli Terribili e super appariscente per il minore



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    giallo e fucsia per l'enigmatica Miss Distrazione



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    giallo e blu, i colori preferiti Peperoncino che accompagno a scuola al mattino



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    i colori del fuoco per il Vulcano



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    femminuccia total pink per la Piccola Forza della Natura



    E anche quest'anno a Pasqua li ho accontentati.
    Che dite?

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    La quarantena può limitarsi a tentare di afferrare le nostre codine cotonose? Io credo proprio di sì.




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    BUONA PASQUA A TUTTI!



    Edited by FranPoppins - 24/5/2020, 16:42
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    buona pasqua

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  4. Cose che mancano

    By FranPoppins il 4 April 2020
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    COSE CHE MANCANO.


    Abbiamo superato il mese di quarantena e francamente scusate ma NON CE LA FACCIO PIU’!
    Non dico che comincino a mancarmi i bambini…perché già mi mancavano il primo giorno. Ogni tanto ci sentiamo. Messaggini, videochiamate, ma non è la stessa cosa.
    Già di per se i compiti in videochiamata non sono la stessa cosa: non vedo ciò che scrivono, se lo scrivono al posto giusto. Sì, che poi possono sempre mandarmi la foto, ma a quel punto poi la correzione diventa un’impresa, soprattutto con soggetti come la Piccola Forza della Natura e il Vulcano, ma anche con Miss Distrazione con cui faccio le lingue straniere non è affatto semplice.
    Mi mancano tante piccole cose! Anche con i più grandi.
    Avere accanto Miss Distrazione che si gira verso la finestra come un gatto alla prima distrazione.
    L’Irish Boy spiaggiato sulla scrivania mentre io mi prodigo cercando di rendere l’editto di Caracalla una cosa avvincente.
    Mi manca uscire da casa dei Fratelli Terribili e sentire il minore che ogni giorno prima che vada via mi dice “Salutami tutti a casa. Tua mamma, tuo fratello e anche i cani”.
    Mi mancano le chiacchierate al mattino con il Peperoncino mentre lo accompagno a scuola come quel giorno in cui mi ha raccontato che una sua compagna gli ha detto che lo ama. Quando mi ha detto chi era gli ho detto: “Beh è carina!” lui mi ha risposto che è anche simpatica, perché bisogna guardare anche quello e poi se ne esce con: “Per prima cosa guardo se è simpatica, poi se è carina e…” tentevi forte “…l’alito”. Mi sono cappottata dal ridere.
    Mi manca il Vulcano e mi intenerisco pensando a quella volta che mi ha detto che questo è l’ultimo anno delle elementari e che a giugno sarei dovuta andare anch’io a prendere l’ultima pagella “perché, Francesca, lo sai è un po’ anche tua”.
    Mi manca arrivare a casa della Piccola Forza della Natura e trovarla che mi aspetta affacciata alla portafinestra con gli occhiali appiccicati al vetro e qualche volta trovarmi piccole sorpresine sul tavolo. Un cuoricino verde con gli occhioni grandi, il cioccolatino per Halloween, l’ultimo è stato un disegno fatto dopo che al mattino ci eravamo incontrate sulla passeggiata: ha disegnato me, lei e anche il mio cane. Io conservo tutti i disegni che mi fanno, ma questo in particolare e in questo particolare momento campeggia sulla mia scrivania tenuto in piedi dal portapenne per ricordarmi di essere ottimista.
    Sembrerà una cavolata, ma per me è un disegno importante.
    Dovete sapere infatti che la Piccola Forza della Natura ha paura dei cani. Il fatto quindi che abbia fatto un disegno con il mio cane lo considero un grande gesto d’affetto.
    Ecco perché è lì, per ricordarmi che loro ci sono e che io ci devo essere per loro, ora a distanza e di nuovo per quando tutto questo finirà e potrò consumarli (cit. Papà Doppia D) di baci.
    Per ricordarmi che da qualche anno a questa parte sto facendo qualcosa di buon...

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    cose che mancano

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  5. Il Registro Elettronico

    By FranPoppins il 28 Mar. 2020
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    IL REGISTRO ELETTRONICO.



    Quando ho deciso di aprire il blog ho fatto una lista di argomenti che avrei potuto trattare. Quello che in quel momento di entusiasmo mi passava per la testa.
    Non che li abbia scritti tutti subito, ma un'idea su che cosa dire l'ho avevo fin da subito.
    Di alcuni articoli, quelli a tema soprattutto, l'uscita era programmata. Per altri mi sono fatta guidare dall'istinto del momento, da qualcosa che mi è successo o da qualche notizia che sentivo o leggevo, scavalcando gli argomenti che avevo pensato e facendone slittare alcuni.
    L'argomento di questa settimana invece se fosse stato trattato mesi fa avrebbe avuto tutto un altro taglio.
    Finora tutti gli articoli sono venuti più o meno come li avevo immaginati e progettati.
    Se avessi scritto questo articolo a ottobre, ma anche a gennaio, sarebbe stato totalmente diverso.
    Se poco più di un mese fa mi aveste chiesto la mia opinione sul registro elettronico vi avrei risposto che è molto utile per i genitori, ma non responsabilizza i ragazzi. Vi avrei, probabilmente, fatto una filippica sul fatto che tutti, chi più chi meno, abbiamo mentito su un brutto voto o su una nota e quando siamo stati scoperti ne abbiamo pagato le conseguenze, imparando che è meglio essere sinceri, sinceri sul serio, non per paura che tanto i genitori già sanno perché hanno già guardato il registro elettronico o gli è arrivata una notifica in tempo reale.
    Vi avrei raccontato di qualche ragazzino non scrivono i compiti sul diario e quando li rimprovero chiedendogli "Perché? Che cosa facevi? A che cosa pensavi mentre a scuola l'insegnante dettava i compiti?" la risposta più comune che ricevo è "Ma perché li devo scrivere se tanto c'è il registro elettronico?".
    Di solito a questo punto arrivava la mia risposta da amante di carta e penna.
    "Il registro elettronico un giorno potrebbe avere qualche problema, potrebbero esserci problemi sulla linea, mentre il diario è sempre lì pronto per essere consultato. Se un giorno io per qualunque motivo non potessi venire che cosa fai? Aspetti la mamma alla 19.00 per fare i compiti?"
    Vi avrei anche raccontato che in alcuni casi mi sono pentita di essermi fatta dare la password del registro elettronico, che se tornassi indietro direi di NO.
    Quando si ha a che fare con i bambini però bisogna essere pronti a trasformarsi. Il metodo che funziona con uno potrebbe non funzionare con un altro. Quindi sono una persona che è disposta a cambiare idea.
    Nelle ultime settimane in effetti la mia opinione su questo strumento è parecchio cambiata.
    Resto una sostenitrice di carta e penna e del libro cartaceo soprattutto se per piacere personale e i miei racconti continueranno a nascere scritti a mano, ma in questo periodo di "vacanze" forzate W IL REGISTRO ELETTRONICO.
    Questo "strumento del demonio" accompagnato da un'altra &quo...

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  6. Papà Doppia D

    By FranPoppins il 19 Mar. 2020
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    PAPA’ DOPPIA D.


    Tutti i genitori dei bimbi che seguo sono meravigliosi.
    Quando si ha a che fare con i bambini si ha a che fare anche, e a volte soprattutto, con i genitori. Di solito per quanto riguarda i compiti il punto di riferimento sono le mamme. Non che i papà non si interessino, ma per la scuola le mamme hanno una marcia in più: sono loro che vanno ai colloqui con gli insegnanti, sono loro che controllano i compiti.
    Solitamente, infatti, i papà mi mettono un po’ soggezione.
    Ricordo ancora quando ho conosciuto il papà dei primi bambini che ho iniziato a guardare: un omone con l’aria da orco Shrek che a vederlo ho pensato “se mi sente che sgrido suo figlio, mi tira un pugno in testa che mi pianta per terra”, poi in realtà l’abito non fa il monaco, è una persona buonissima e ci vado d’accordissimo.
    Come dicevo, i genitori che conosco sono tutti splendidi e interessati. Però, dato che siamo nella settimana della festa del papà, non me ne vogliano gli altri, ma tra di loro c’è un super papà.
    Devo ammettere che da quando ho deciso di aprire il blog, non ho mai avuto dubbi su chi sarebbe stato il protagonista della festa del papà.
    Lo pseudonimo che gli ho dato è “Papà Doppia D”. Il motivo di questo soprannome non ve lo dico e non vi dico nemmeno di chi sia papà, ci sarà solo un indizio per capirlo, perché è un episodio che non posso fare a meno di raccontarvi, ma se volete essere pettegoli dovrete andarvi a spulciare gli articoli che parlano dei bambini.
    È un papà che non ho conosciuto insieme alla sua prole perché quando ho cominciato lui lavorava lontano. Ho cominciato proprio perché lui lavorava lontano. Per mesi, quindi, è stato una specie di entità astratta: il papà che lavora all’estero.
    Con le vacanze estive è arrivato poi il momento di conoscere anche lui.
    Come vi dicevo, i papà mi hanno sempre messo un po’ soggezione quindi quando un giorno la mamma mi ha detto “Io comincio la stagione. Da domani ci sarà suo papà” non vi nascondo che un po’ d’ansia mi è venuta.
    Cerco di essere il più puntuale possibile. Io e la prole eravamo già in sintonia, ma dovevo comunque conoscere un genitore nuovo. Non si direbbe ma sono una persona timida.
    Devo dire che mi sono trovata davanti una persona piuttosto rassicurante: sorridente, con un tono di voce molto calmo e cordiale, ci siamo presentati e poi se n'è andato lasciandoci fare i compiti.
    Finita l’ora mando la prole a chiamarlo. Papà Doppia D torna da solo a recuperare i libri, ci diamo due ragguagli “burocratici”: quando ci vediamo la prossima volta, sempre alla stessa ora ecc., ci scambiamo il numero di telefono per ogni evenienza.
    Beh dai, è andata bene.
    Continuiamo le lezioni regolarmente e dopo qualche settimana alla fine dell’ora Papà Doppia D mi dice:
    “Senti France, ti volevo dire” (oh signur) “se c’è qualcosa che devo fare io a casa dimmi pure” (una luce celestiale in fondo al tunnel) “matematica magari te ...

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    festaPapa Doppia D

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  7. L'area bimbi

    By FranPoppins il 14 Mar. 2020
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    L'AREA BIMBI



    Per la rubrica "cose che non si possono fare ai tempi del Corona-virus" ho deciso di raccontarvi del mio lavoro nell'area bimbi di un ristorante.
    A pensarci oggi sembra una cosa quasi irreale.
    Io e la mia collega tutti i sabati sera in quei pochi metri quadrati soffocate da quella che a volte diventava una vera e propria ressa. Gli Unni.
    Certe volte un quarto dello spazio veniva portato via dalle scarpe lasciate all'entrata.
    Il cancelletto di legno si rompeva ogni venti giorni, i bambini più piccoli ogni tanto avevano la labirintite e d'estate per areare tenevano aperto il portone. Non era esattamente la combinazione ideale. Bisognava avere 2500 occhi, soprattutto con i più piccoli... e i piccolissimi.
    Sì, perché, benché sotto i tre anni potessero entrare solo accompagnati, molti, ma davvero tanti genitori facevano orecchie da mercante.
    "Dai, vai con tuo fratello. Mamma è laggiù, nel tavolo dalla parte diametralmente opposta del ristorante. Basta che passi sotto tutti i tavoli, ti arrampichi sul bancone del bar, quando ti ritrovi nel magazzino delle bibite torni indietro, fai una giravolta, falla un'altra volta e dopo che hai rovesciato sei camerieri passandogli in mezzo alle gambe mentre hanno il vassoio pieno di bicchieri sei arrivato".
    E come no!
    Una volta a uno dei responsabili l'ho fatto presente:
    "Prima o poi con questa cosa dei bambini sotto i tre anni divento Hitler"
    "Occhio che Hitler l'hanno ucciso"
    Poker face! Sei sicuro di volermi sfidare sulla storia.
    "Occhio voi! Mussolini l'hanno ucciso. Hitler si è suicidato."
    Il delirio.
    Giravano dei personaggi.
    Ricordo un bambino insopportabile che tirava per terra tutto quello che si trovava in mano e lasciava tutto in mezzo alla stanza. Quando se ne andava facevamo la OLA.
    Dei tanti bambini che sono passati, però, ne ricordo uno in particolare.
    Lo ricordo perché ho tutt'ora il dubbio che fosse un trentenne intrappolato nel corpo di un bambino di dieci anni.
    Nel ristorante spesso mettevano la musica, un po' per tutte le età.
    Non ricordo quale canzone ci fosse mentre disegnavo con questo bambino, so che abbiamo iniziato a parlare di musica e di canzoni.
    "Quali sono i cantanti che ti piacciono di più?" mi chiede lui.
    A me la musica piace un po' tutta e sul momento non saprei scegliere.
    "Mah, non saprei. Me ne piacciono parecchi." gli rispondo.
    "A me piacciono gli 883 e i Queen"
    Accidenti! Un trentenne sotto copertura!
    "Bei gusti! Piacciono anche a me!"
    Decido poi di tentare con la domanda a trabocchetto. Era il periodo di "Andiamo a comandare", così gli chiedo:
    "Ma Rovazzi? Non ti piace?"
    "Sei matta! Che schifo!"
    Sorrido e intanto penso Avrai una vita diffi...

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    area bimbi

    Last Post by FranPoppins il 14 Mar. 2020
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  8. Homeschooling

    By FranPoppins il 7 Mar. 2020
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    HOMESCHOOLING.


    Quest’anno sto provando una nuova esperienza: l’homeschooling.
    Una ragazzina di dodici anni, che chiamerò Miss Distrazione, che da tre anni studia a casa.
    In Italia è un fenomeno molto ridotto, dove vivo è l’unica a seguire questo percorso.
    Segue comunque il programma scolastico e nella maggior parte dei casi ha anche gli stessi libri di testo.
    Io vado a farle lezione di inglese e francese. Per fortuna ho il riscontro del maggiore dei Fratelli Terribili che è suo coetaneo e riusciamo a seguire il programma in maniera abbastanza speculare. Può succedere che io tralasci delle cose sulle quali invece a scuola puntano un po’ di più e in quel caso torniamo indietro e la riprendiamo.

    La signorina in questione è una vera campionessa di distrazione: studiamo dando le spalle alla finestra, ma qualunque cosa stia facendo, se fuori vola una foglia lei si volta di scatto come un gatto.
    A volte è dura farle mantenere la concentrazione, soprattutto se quando arrivo ha già fatto matematica con sua madre.
    Devo dire che, per quanto riguarda me, trovo l’esperienza molto stimolante. Mi piace avere degli esercizi da preparare e pensare anche alle verifiche. Egoisticamente parlando mi torna molto utile anche per le altre lezioni ed è tutto un archivio per il futuro.
    Dal punto di vista della ragazzina non mi sono ancora fatta un’idea precisa a riguardo.
    La motivazione che ha spinto i genitori di Miss Distrazione a fare questa scelta è una discalculìa che pare la scuola non abbia riconosciuto, così dalla quinta elementare la ragazzina studia a casa.
    Quando racconto questa cosa di solito il commento più frequente è:
    “Ma la socializzazione? Il rispetto degli orari?”
    Per quanto riguarda gli orari Miss Distrazione pratica sport e io comunque vado due giorni a settimana sempre alla stessa ora e segue anche delle lezioni di musica e sono cose che comunque le scandiscono il tempo.
    La socializzazione, a sentir parlare i genitori, non avendo compiti ha più tempo per dedicarsi ad altro. L’anno scorso faceva anche teatro.
    Da quello che, però, esprime lei, il più delle volte mi dice di non avere voglia di andare a far sport nel pomeriggio, che l’hanno spostata con i più grandi e la lezione è troppo tardi.
    Non vorrei che si traduca con un atteggiamento tipo “meno fai e meno faresti”.
    Per come la conosco io, rispetto a molte ragazzine della sua età, è ancora molto bambina. Si diverte a creare costumi con scampoli di stoffa, un bastone di legno diventa qualsiasi cosa le serva e si cimenta nell’addestramento del gatto.
    È dunque una ragazzina abbastanza creativa.
    Le sue svogliatezze sono quelle di tutti gli altri ragazzini:
    “Dai! È una delle prime cose che abbiamo studiato”
    “Appunto! Se è una delle prime cose che abbiamo studiato come faccio a ricordarmelo ancora?”
    Prima o poi a una di queste risposte da qualche parte del mondo un insegnante farà implodere il...

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    Last Post by FranPoppins il 7 Mar. 2020
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  9. Siamo tutti matti
    Cronaca di una folle settimanaa

    By FranPoppins il 29 Feb. 2020
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    SIAMO TUTTI MATTI.



    No, non è la sigla di "Ciao Darwin" anche se un po' di evoluzione al momento non ci farebbe male.
    Vi scrivo dalla ridente Liguria, nella quale lo spirito di accoglienza è più ligure che mai.
    Sono reduce da una settimana di pausa forzata causa... psicosi collettiva. Quei momenti in cui vorresti davvero che il tuo ambito di studi avesse più spazio e non fosse considerato mero svago, perché Boccaccio ha descritto la peste nel Decamerone, ma con un po' di buon senso si potrebbe spiegare a questi ragazzi che non siamo poi così lontani da quell'epoca. Che nei momenti critici (se critici li vogliamo chiamare) siamo veramente come ne Decamerone. Ognuno per sé e gli altri si aggiustino.

    Settimana di scuole chiuse e di lezioni annullate. E sembrerà impossibile ma quando tutti sono liberi diventa ancora più difficile incastrare tutto.
    L'unica certezza è quella di trovare "Vulcano" sempre in negozio con la madre e a qualunque ora io vada lui è lì, con la cartella nel retro.

    Scuole chiuse, tutti a casa con i compiti che arrivano sul registro elettronico e orari sballatissimi.
    Lati positivi: sabato libero e niente sveglia al mattino.
    Lati negativi: metà delle lezioni disdette. Per carità, ho usato quel tempo per preparare le ripetizioni dei più grandi, esercizi in più e altro, ma è la prova di quanto siamo condizionabili.
    Passi che mi abbia disdetto un ragazzino nuovo che dovevo andare a conoscere: mi aveva chiamato in settimana per delle ripetizioni di francese un'ora a settimana. Vista questa chiusura tempestiva e inaspettata, però, non aveva compiti e non sapendo quali difficoltà abbia è inutile andare senza compiti.
    Il fatto è che i primi a disdire sono stati i genitori della ragazzina che studia a casa!!! Proprio lei che è la meno a rischio.
    Chissà quanti altri genitori avranno instillato questo terrorismo psicologico nei loro figli.

    Con il Peperoncino che accompagno a scuola al mattino e il più piccolo dei Fratelli Terribili ne parlavamo da un po'
    In classe con loro c'è una bambina cinese che, proprio nel periodo in cui in Cina è esplosa questa cosa, lei era partita con i suoi per andare a festeggiare il Capodanno cinese.
    Vi lascio immaginare i commenti delle mamme fuori da scuola.
    "Se quando torna la riammettono a scuola, io il mio lo lascio la casa. Non è che possiamo metterli a rischio tutti".
    Per fortuna, quando li vado a prendere al pomeriggio aspetto in macchina fino all'ultimo.
    Quando poi sono rientrati in Italia, per due settimane tutta la famiglia di questa bambina è stata in quarantena (quarantena vera, non come quella in Lombardia in cui la metà della popolazione è venuta al mare a fare il weekend lungo), i genitori avevano il negozio e tutto il resto. Posso solo immaginare la tronfiaggine delle mamme, che si saranno erette a paladine della salute dei...

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    Last Post by FranPoppins il 29 Feb. 2020
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  10. Da bambina odiavo il carnevale...

    By FranPoppins il 15 Feb. 2020
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    Chiedo scusa per l'assenteismo della settimana scorsa, ma è stata una settimana incasinata. Nell'articolo seguente il motivo della mancata pubblicazione.

    DA BAMBINA ODIAVO IL CARNEVALE...


    Ogni bambino non vede l'ora che arrivi il carnevale per poter indossare i panni del proprio eroe.
    Per me è quasi sempre stata una sofferenza.
    Il primo responsabile di questa cosa credo che sia stato il mio primo costume: una roba assolutamente anonima, non riconducibile a nessun personaggio. Un vestito bianco, cosparso di quelli che dovevano essere coriandoli, balze arancioni e gonna a ruota. Comodissimo quando lo mettevo il giorno di carnevale per andare all'asilo. Soprattutto in bagno. Una vera gioia.
    La cosa non è cambiata quando ho avuto il tanto desiderato costume da Sailor Moon, corredato di parrucca tarocca con le treccine e il fiocco che si scioglieva ogni 30 secondi.
    Detestavo la calca per vedere i carri.
    Aggiungete poi che quando ero intorno ai 10 - 11 anni è arrivata l'assurda e malsana mania di quello strumento del demonio che era la schiuma spray. Io non so chi l'abbia inventata, ma spero che ne abbia ingoiata parecchia.
    La cosa certa è che se la mia generazione è sopravvissuta a quella non può sicuramente farci paura l'olio di palma.

    Premessa niente male per una che nel corso dell'ultimo anno ha partecipato a ben due carnevali!
    Il primo è stato un carnevale estivo con tanto di carri a tema, sfilata, coriandoli e tutto il resto. Avevo anche la parrucca bionda e un bel vestito rosso lungo fino ai piedi. Quando a casa me lo sono levato ci sono stati coriandoli in giro per le due settimane successive.
    Per fortuna nel frattempo la schiuma demoniaca non è più in commercio.
    Il secondo è stato la domenica passata ed è anche il motivo per cui ho saltato la pubblicazione.
    Non credevo che l'avrei mai detto: è stata una delle giornate più riuscite della mia carriera da animatrice.
    In settimana mi chiama una mia vecchia conoscenza. Sta organizzando il carnevale con la sua associazione.
    "Saresti disponibile a far giocare i bambini?"
    Era di domenica che è il mio unico giorno libero e non ero molto convinta di accettare. Ma ultimamente voglia di stare in casa ZERO così accetto.
    Era martedì e il tempo non era moltissimo. Decido di organizzare una caccia al tesoro che è una cosa che li tiene un po' più concentrati. Ormai nemmeno i bambini fanno più niente per niente. Quella almeno ha uno scopo.
    Il tesoro era, ovviamente la pentolaccia che aveva già preparato l'associazione organizzatrice.
    Decido di portare anche delle maschere da ritagliare. Non si sa mai in attesa che il gruppo si infoltisca.
    Parto nel pomeriggio con addosso il mio vestito del carnevale estivo, in testa un cerchietto con la coroncina da giullare con tanto di campanellini, in macchina un borsone di giochi e il mio fido megafon...

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    carnevale

    Last Post by FranPoppins il 15 Feb. 2020
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