Replying to Emotività

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  1. Posted 5/9/2020, 14:09

    EMOTIVITA’.

    Ora lo so che leggendo il titolo vi aspetterete la filippica psicologica sull’emotività dei bambini, su quanto siano sensibili, spontanei, su quanto sia importante educarli alle emozioni, spiegargli quanto siano importanti, che non se ne devono vergognare e tante cose di questo genere.
    Ecco: NO!
    A questo giro l’emotività è la mia!
    Ebbene sì! Questa volta vi parlo di me e di una mia caratteristica che probabilmente per una tata non è l’ideale. Una cosa da una parte positiva perché significa che sono empatica, ma che a postumi è un vero problema.
    Sono una frignona! Una di quelle che si commuove senza pudore.
    Sì, l’emotività è importante, ma ogni tanto mi piacerebbe saperla nascondere.
    Io piango!
    Piango al cinema, piango anche davanti ai film d’animazione.
    Quando ho visto Toy Story 3 ho allagato casa e quando un giorno il più grande dei Fratelli Terribili mi ha chiesto se lo guardavamo insieme dopo i compiti non ho mai pregato tanto che sua madre tornasse prima della fine del film.
    Non vi dico con la Rapunzel dell’alba quando guardavamo Heidi. Vi lascio solo immaginare quando poi si è appassionata a Remì e c’è stata la puntata in cui muore la scimmietta.
    Piango anche a teatro. Ho sognato per dieci anni di vedere un musical, quando finalmente ci sono riuscita ho pianto dall’inizio alla fine. Praticamente ho passato dieci a guardarlo nel VHS registrato e in DVD per poi vederlo annebbiato dal vivo.
    Nel mio lavoro fatto spesso di bambini che vanno e che vengono tutta questa commozione facile è abbastanza devastante.
    Io piango!
    Ho pianto l’ultimo giorno di quinta elementare del maggiore dei Fratelli Terribili.
    Ho pianto la prima volta che sono andata a prendere la pagella con la mamma del Vulcano e le maestre hanno raccontato che dopo due mesi con me l’avevano visto fare da solo le divisioni in colonna contando con le dita.
    Ho pregato tutte le divinità conosciute di poter evitare l’ultima video lezione, quella dei saluti, del Vulcano e della Piccola Forza della Natura e ci sarei anche riuscita visto che coincideva con il mio primo pomeriggio con Duracell. Il fatto è che tutte e tre le sue maestre il giorno dopo mi hanno scritto per raccontarmi com’era andata e quello che lui aveva detto loro, di quanto era stato carino, dolce e riconoscente…avrete già capito: giù lacrime.
    A proposito di Duracell poi, vogliamo parlare del momento dei nostri saluti?
    La prima volta dopo due mesi, la prima settimana di agosto.
    Quando sono arrivata mi ha subito presa per mano e ha voluto fare il bagno con me, siamo entrati e usciti dall’acqua mano nella mano, una volta fuori non la finiva più di abbracciarmi.
    Ho anche preso un pensierino a lui e sua sorella e dopo averlo aperto mi ha abbracciato e dato un sacco di baci. Cioè, io già mi affeziono, così mi uccidi.
    Al momento di andare via sarò sembrata una pazza. Non ho nemmeno tolto gli occhiali da sole per nascondere gli occhi lucidi e durante la passeggiata con il lupacchiotto parentesi ho praticamente rischiato la
    disidratazione.
    Quando dopo tre settimane ho ripreso ad accompagnarlo in spiaggia per gli ultimi quattro giorni, quando sono arrivata sembrava “Carramba che sorpresa!”. Non mi ha nemmeno fatta arrivare all’ombrellone che era già venuto ad abbracciarmi e all’ultimo giorno è tornato indietro ad abbracciarmi tre volte. Mi ha stritolato fino all’ultimo e lì anche suo padre non ha tolto gli occhiali da sole e l’ultima volta ha continuato a camminare verso il motorino senza girarsi.
    “C’è posta per te” levati proprio!
    Ebbene sì, sono una frignona.

    Quest’anno i Fratelli Terribili finiscono uno le medie e l’altro le elementari quindi per giugno preparate i cleanex, chiamate i castori e iniziate a costruire dighe.

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